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Linee guida Fondazione AlberItalia
La scelta delle specie e la
biodiversità
Tutti gli alberi favoriscono la biodiversità.
Introdurli nelle aree urbane e periurbane ci
aiuta quindi ad accrescerla in aree dove può
essere molto bassa.
Quando si devono scegliere le specie arboree
per massimizzare la biodiversità è importante
tenere conto del fatto che generalmente
le specie autoctone contribuiscono alla
biodiversità più di quanto non possano fare
le specie esotiche. Tra quest’ultime in linea
di massima contribuiscono maggiormente
quelle che sono da più tempo presenti in un
determinato territorio.
Ad esempio a specie come querce (Quercus
spp.) e salici (Salix spp.) autoctoni è connesso
un elevato numero di specie (oltre 400
ciascuna), mentre ad esotiche come la robinia
(Robinia pseudoacacia L.) o l’ailanto (Ailanthus
altissima Mill.) ne sono collegate molte meno.
Perdita di biodiversità e
alberi invasivi
Le specie invasive sono riconosciute come
il principale motore diretto e indiretto della
perdita di biodiversità in tutto il Mondo.
L’introduzione di specie arboree esotiche
invasive in ecosistemi naturali può causare
danni economici e/o ambientali o avere un
impatto negativo sulla biodiversità. Talvolta
l’effetto può essere il declino o l’eliminazione
di una o più specie autoctone (attraverso la
concorrenza, la predazione o la trasmissione di
agenti patogeni).
Tuttavia, nei centri urbani le specie esotiche e
le cultivar hanno e continueranno a svolgere un
ruolo importante nel contribuire a popolazioni
di alberi diverse e resistenti alle difficili
condizioni dei centri abitati. La chiave per le
scelte corrette è selezionare l’albero giusto
per il posto giusto, facendo attenzione che
questo non possa influire negativamente
sulla biodiversità urbana o periurbana.
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